ALESSANDRO RUZZIER CONTINUO INFINITO PROVVISORIO

ALESSANDRO RUZZIER CONTINUO INFINITO PROVVISORIO

Editorial:
STUDIO FAGANEL
Año de edición:
Materia
Fotografía
Páginas:
69
Encuadernación:
Cartoné
$900.00 MXN
IVA incluido
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Continuo infinito provvisorio è un racconto per immagini della biografia dell’artista riferita all’arco di tempo che vede la realizzazione del progetto/libro.

Continuo è tutto quello che accade, in un flusso permanente, messo a confronto con l’esistenza finita dell’artista. Infinito con riferimento alla ricerca che l’artista sente necessaria e che, però, non arriva a un compimento, a una verità. Provvisorio come l’essere umano il quale subisce o accoglie imprevedibili e varie possibilità di esistenza.

Il libro, come il progetto, mette in relazione due diversi ‘gruppi’ di immagini e livelli di narrazione. Da un lato c’è il quotidiano rappresentato attraverso spazi chiusi, protetti, interni, insieme a luoghi, persone e oggetti intimi, familiari e significativi nella vita affettiva dell’artista. In questo primo gruppo troviamo le pieghe delle tende di una casa, il bosco preferito per le passeggiate solitarie, un piccolo origami, un presente del figlio nel palmo della mano. Dall’altro immagini dello spazio, lontano e irraggiungibile, che sono in realtà riferibili ad oggetti e luoghi vicini e tangibili, ma sembrano mondi lontani, per come sono percepite e fotografate dall’autore. In questo secondo insieme troviamo un gruppo di stornelli in volo, le pareti rilucenti di una cava che ricordano scie di razzi spaziali, la polvere sospesa e in moto in una soffitta che somiglia a una costellazione. In entrambi i gruppi di fotografie, che dialogano tutto il tempo e nello spazio, l’esistenza dell’artista fa da comune denominatore e da significante.

Una nota riguarda la scelta dei nomi dati alle immagini. Alcuni, ostentatamente esotici ma altrettanto reali, parlano di Baikonur e richiamano alla nostra immaginazione collettiva la conquista dello spazio. Altri invece si riferiscono indubbiamente della vita privata dell’autore: ‘Quando ero bambino piegavo la testa tra le gambe e guardavo con soggezione il mondo sottosopra. I menti diventavano nasi; i volti diventavano goffi e spesso spaventosi’. Così alcune immagini sono ribaltate: il loro significato, nel racconto, rimane lo stesso, mentre alla visione si aggiunge un estraniamento percettivo.

Nel libro, ripiegata e inserita tra le pagine, si trova una piccola fotografia di un pulviscolo cosmico, tratta dal repertorio della N.A.S.A. L’immagine zero che ha ispirato l’artista e che lo ha accompagnato nel processo di realizzazione del progetto che viene così restituita come un presente al lettore.